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Nasce il co.co.pro con partita Iva

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Collaboratore a progetto con partita Iva. È questa la nuova figura creata dalla recente (è in vigore dal 18 luglio 2012) Riforma Fornero che ha modificato il mercato del lavoro in Italia. Si tratta di un collaboratore a metà tra il lavoratore dipendente e il lavoratore autonomo.

Vediamo quindi di capirne qualcosa di più. Innanzitutto dobbiamo osservare come le differenze principali tra il collaboratore a progetto (co.co.pro) tradizionale e quello con partita Iva riguardino gli aspetti sia fiscali sia contributivi.

 

 

ASPETTI FISCALI

 

Dal punto di vista fiscale il reddito del co.co.pro tradizionale viene assimilato al reddito di lavoro dipendente. Ciò significa che ogni mese il collaboratore riceve la busta paga dal datore di lavoro, nella quale subisce le trattenute fiscali e contributive.

 

Il reddito del co.co.pro con partita Iva viene assimilato invece al reddito di lavoro autonomo.  Quindi il collaboratore dovrà emettere la fattura al datore di lavoro e potrà sottrarre dai propri ricavi i costi sostenuti nell’attività.

 

 

ASPETTI CONTRIBUTIVI

 

Dal punto di vista contributivo tutti i co.co.pro devono iscriversi alla gestione separata Inps.

I contributi da versare sono a carico sia del collaboratore sia del datore di lavoro. In particolare il collaboratore deve sostenere un terzo dell’importo, mentre i restanti due terzi sono a carico del datore di lavoro.

Fin qui non ci sono differenze tra co.co.pro tradizionali e co.co.pro con partita Iva.  Le cose cambiano quando si deve effettuare materialmente il versamento dei contributi all’Inps.

 

Nel caso del co.co.pro tradizionale il versamento viene effettuato esclusivamente dal datore di lavoro, il quale paga all’Inps sia la propria quota sia quella del collaboratore (che viene trattenuta nella busta paga).

 

Esempio
Sono un collaboratore a progetto tradizionale. Ogni mese il datore di lavoro mi corrisponde una retribuzione lorda di 1.000 euro, dalla quale mi trattiene 120 euro di contributi che verserà all’Inps.

 

Nel caso del co.co.pro con partita Iva il versamento viene effettuato esclusivamente dal collaboratore, il quale pertanto addebiterà nella fattura i due terzi del contributo dovuto.

 

Esempio
Sono un collaboratore a progetto con partita Iva. A fine mese emetto fattura al mio datore di lavoro per 1.000 euro + Iva.  In fattura addebito anche 240 euro a titolo di contributi che poi verserò all’Inps.

 

 

NIENTE INDENNITÀ DI DISOCCUPAZIONE

 

Infine, un’ultima differenza tra i due collaboratori a progetto. I co.co.pro con partita Iva non hanno diritto all’indennità di disoccupazione corrisposta in un unico pagamento (una tantum) nel caso in cui il collaboratore perda il lavoro. Questo perché dal punto di vista fiscale essi sono assimilati ai lavoratori autonomi.

 


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